Ansia da cambiamento climatico: l’eco-ansia e i suoi effetti

di Naomi Campagna
5 Min.

“..Con solo 1,5 C° di riscaldamento globale, molti ghiacciai in tutto il mondo scompariranno completamente e perderanno la maggior parte della loro massa; altri 350 milioni di persone sperimenteranno la scarsità di acqua entro il 2030; fino al 14 perc. Delle specie terrestri dovrà affrontare alti rischi di estinzione”

Questo è uno stralcio del report (2022) dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change- Gruppo intergovernativo sul Cambiamento Climatico) che stima l’entità dei disastri in cui il pianeta incorrerà nei prossimi anni. Entro il 2050, in Italia, le temperature estive arriveranno a superare i 50°, soprattutto nel meridione che non verrà colpito solo dalle alte temperature, ma anche dalla siccità che ne comporta.

Le piogge saranno meno frequenti, ma più violente: alluvioni e altre calamità atmosferiche minacceranno il nostro paese. Sempre entro il 2050, a causa dell’innalzamento dei mari (di circa 7 centimetri per Adriatico e Ionio, 9 centimetri per il Mediterraneo) città come Ravenna, potrebbero essere circondate dall’acqua e altre come Venezia, inondate dalle maree. Per non parlare di ciò che questo provocherà all’agricoltura, al turismo, all’economia e alla nostra salute

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Cos’e’ l’eco-ansia?

Secondo la sua definizione scientifica è “la sensazione generalizzata che le basi ecologiche dell’esistenza siano in procinto di crollare” , cioè la paura che il mondo che conosciamo cambi drasticamente in peggio. Questa paura viene anche identificata come “Solastalgia”, termine che deriva dalla combinazione delle due parole: Solcium (dal latino “conforto”) unito al suffisso greco Algia (“dolore”) in sintesi, nostalgia del conforto. Il termine fu coniato dal filosofo Gleen Albretch per indicare il malessere provocato dalla trasformazione dell’ambiente circostante. Ma quali sono i suoi gli effetti?

Gli effetti dell’eco-ansia

Nonostante non sia ancora riconosciuta come un Disturbo d’Ansia, da qualche tempo i suoi effetti invalidanti sono noti alla comunità scientifica, tanto da allertare l’APA (American Psychological Association) che l’ha definita un “disturbo psico-fisico” dovuto al terrore del disastro ambientale. Secondo un recente studio condotto dall’ University of Bath, in collaborazione con altre università e associazioni come il CPA (Climate Psychiatry Alliance), il 45% dei giovani nel mondo ne soffre.  L’Eco-Ansia, anche conosciuta come Depressione Climatica, colpisce in prevalenza i giovani, spesso di età compresa tra i 16 e i 25 anni. I soggetti più vulnerabili sono in prevalenza facenti parte della Generazione Z, cioè i più informati sulle questioni ambientali e coloro che ne subiranno (più degli altri) le dirette conseguenze. I sintomi di questo genere di Ansia spaziano dai più comuni: stress, insonnia, rabbia fino ai terribili “attacchi di panico”, in casi estremi può portare al “PTSD” cioè Disturbo da Stress Post-Traumatico e Depressione.

Chi ne è afflitto vive un senso di impotenza che causa, in aggravante a disturbi pregressi, l’aumento di pensieri Catastrofistici e (sempre in casi estremi) Suicida. Il terrore che il soggetto sperimenta dando uno sguardo al futuro, cambia la percezione di obiettivi e ambizioni; anche per questo molti decidono di non procreare.

Se ne soffro, come posso affrontarla?

L’Eco-Ansia non è una malattia, perciò non c’è una patologia vera e propria da cui guarire; si possono adottare comunque delle accortezze per affrontarla. Gli studiosi di eco-psicologia consigliano, ad esempio, di ricercare un contatto con la natura (prendersi cura delle proprie piante, di un giardino o di un orto) e praticare yoga o meditazione. Consigliano inoltre di evitare di esporsi troppo alle notizie, sui quotidiani o in tv, che possano provocare malessere e quindi il ritorno dei sintomi. E’ comunque importante non prendere l’argomento alla leggera, perciò bisogna comunicare il proprio malessere a parenti o amici e, se necessario, rivolgersi ad uno specialista per un sostegno psicologico.  

Scritto da Naomi Campagna


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