In queste ultime settimane vi sto riempiendo d’amore con storie di sentimenti che nascono, che vivono negli sguardi di due persone e se e quando muoiono accade nella piena libertà delle coppia. Ma non è sempre così.
Quello che sto per raccontarvi è l’amore tra due ragazzi in una società in cui l’omosessualità è reato.
Un’opprimente e bigotta cultura che ha soffocato nel silenzio infinite storie d’amore
Un amore concluso non per scelta, ma finito sotto processo.
L’amore è poesia: Oscar Wilde e Lord Alfred Douglas

Nella società inglese di metà Ottocento vivono due poeti: Oscar Wilde e Lord Alfred Douglas
Wilde è il rappresentante dell’estetismo inglese: “arte per l’arte ” inneggiano i poeti come lui. Wilde ama la bellezza, ama il gusto estetico, ama vestirsi in modo stravagante e sfarzoso, un vero Dandy insomma.
Oscar Wilde ama fare poesia, essa immersa nel culto della bellezza fa riflettere, risveglia il lettore dal torpore quotidiano. In una società che decade, in cui tutti i valori, le certezze sembrano morire nella velocità di un mondo che si evolve….
«La Bellezza è l’unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come la sabbia, le credenze si succedono l’una sull’altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed un possesso per tutta l’eternità.»
Oscar Wilde
Lord Alfred Douglas è un poeta clandestino, o almeno lo sono i poeti uraniani come lui. Un poeta che scrive, quindi, opere di carattere omosessuale rivolte, in particolar modo, ai giovani dell’epoca.
Amore! Pena! Disperata brama! / Nel buio vago verso il vasto mare / e non so più nemmeno dove andare. / Così alfine ritorno ancora a te”
Lord Alfred Douglas
Un amore reo

Oscar Wilde è sposato con una donna Constance LLyod dalla quale ha due figli, eppure il suo vero amore è Lord Alfred Douglas, conosciuto come Bosie.
Carissimo Bosie… mi piacerebbe molto andare via con te ovunque sia caldo e ci siano i colori dell’estate.
Oscar Wilde a Lord Alfred Douglas
I due si frequentano, si vivono non troppo celatamente, si amano dal 1891. Un amore tormentato non a causa di dinamiche di coppia ma sociali.
Mio ragazzo,
il tuo sonetto è abbastanza amabile, ed è una meraviglia che le tue labbra rosse come i petali delle rose siano fatte non meno per la follia della musica e del canto che per quella del baciare. La tua sottile anima dorata si divide tra la passione e la poesia. Io so che Giacinto, che Apollo amò alla follia, eri tu in epoca greca.
Oscar Wilde a Lord Alfred Douglas
Il loro amore dà fastidio, il loro amore è reato.
Attraverso
Estratto della poesia “Due amori” di Lord Alfred Douglas
il giardino un giovane venne, levò in alto una mano
a schermirsi dal sole, i suoi capelli mossi dal vento
intrecciati di fiori, e nella mano portava
un grappo sanguigno d’uva rigonfia, chiari i suoi occhi
come cristallo, nudo,
bianco come la neve su inaccessibili vette gelate,
rosse le labbra quasi sparse di vino rosso che macchia
suolo di marmo, di calcedonio la fronte.
E venne accanto a me, con labbra socchiuse
e gentili, mi prese la mano e la bocca baciò.
Il padre di Alfred Douglas, il Marchese di Queensberry, scoperta la relazione del figlio con Wilde, lo allontana da quest’ultimo.
Nel 1895 Wilde riceve una lettera di accuse dal suocero, tra cui spicca quella per sodomia, così decide di citarlo in giudizio per diffamazione.
Il marchese ingaggia, però degli investigatori privati per dimostrare l’omosessualità di Wilde e probabilmente, sotto pagamento di denaro convince alcuni uomini con cui il poeta aveva avuto dei rapporti a testimoniargli contro.
Come prova ulteriore viene esaminato il capolavoro di Wilde “Il ritratto di Dorian Gray” contenente non poche allusioni omosessuali, ma Wilde si districa magistralmente dall’accusa con le sue argomentazioni.
Il padre dell’amato viene assolto grazie alla difesa dell’avvocato ma… non finisce qui.
Il marchese adirato per l’offesa ricevuta, porta in tribunale Wilde per la seconda volta.
Quest’ultimo subisce la sospensione dei suoi spettacoli, si impoverisce e per pagare le spese legali è costretto alla vendita della sua libreria. La moglie chiede la separazione e al poeta viene tolta la custodia dei figli.
Mio carissimo ragazzo,
grazie per la tua lettera. Sono sopraffatto dalle ali di quegli avvoltoi dei creditori, e sono giù di corda, ma felice di sapere che ho di nuovo degli amici e che il nostro amore è passato indenne attraverso le ombre e la luce del distacco e del dolore ed è ritornato coronato di rose come un tempo. Siamo cari l’uno per l’altro, come sempre lo siamo stati finora.
[…]
Ti penso ogni giorno, e sono sempre devotamente tuo.
Oscar
Il processo si conclude con il massimo della pena per Wilde: due anni di lavori forzati nel carcere di Reading.
Durante il processo alla domanda del pubblico ministero: “Cos’è l’amore che non osa pronunciare il proprio nome?”
Wilde risponde:
L’Amore, che non osa dire il suo nome in questo secolo, è il grande affetto di un uomo anziano nei confronti di un giovane, lo stesso che esisteva tra Davide e Gionata, e che Platone mise alla base stessa della sua filosofia, lo stesso che si può trovare nei sonetti di Michelangelo e di Shakespeare. Non c’è nulla di innaturale in ciò.
Non c’è nulla di innaturale nell’amore. Esso quando si scontra con una società viene etichettato con un nome o con un altro ancora.
Ma i nomi sono convenzioni sociali, l’essere umano quando viene al mondo piange, niente più.
L’essere umano quando viene al mondo ama senza conoscere il nome di chi ama. Ama spinto da una forza naturale che gli riempie il cuore di meraviglia.
L’essere umano amerà sempre anche se, per questo, lo renderanno colpevole di un reato mai commesso.
Scritto da Costanza Maugeri
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Fonti: Wikipedia, Libreriamo, frammenti rivista