Amenorrea, il viaggio della rinascita con Julia e Sally

di Carola Antonucci
7 Min.

Il ciclo mestruale, ad oggi, è ancora un tabù. Per questo noi di Nxwss abbiamo scelto di parlarne con Julia Magrone e Sally Saccarola di accountciclo. Julia è tornata da noi per raccontarsi e raccontare il suo difficile rapporto con il ciclo che ha portato, poi, al suo viaggio di rinascita dopo ben 7 anni. Sally è qui per la sua voglia di sensibilizzare, raccontandoci della sua missione social, tra adolescenza, dubbi e amenorrea.

Condividere le nostre storie è il primo passo per rompere il tabù e costruire una comunità di supporto e comprensione.

Sally Saccarola di accountciclo

Amenorrea, il periodo di silenzio assordante

Quando a Julia arriva il menarca – il primo flusso mestruale – ha 13 anni. Lo affronta come tutte le giovani ragazze, un po’ con paura, un po’ con curiosità. Inizia una nuova fase, «ora sei una signorina» le avranno detto in tanti. Eppure la nuova fase della vita di Julia non è stata come se lo immaginava, come le raccontavano le persone più grandi o vedeva nelle sue coetanee.

Amenorrea, ci parla Julia Magrone
Julia Magrone

Per i primi due anni è tutto andato liscio, il suo ciclo era lì presente ogni mese a ricordarle che era una diventata grande, una donna. Ma è proprio quando Julia impara a conviverci, come ogni ragazza, fa capolino l’Amenorrea per 7 lunghi anni.

Con il termine amenorrea si indica un periodo, breve o prolungato, in cui vi è l’assenza del ciclo mestruale. È qui che per Julia diventa un viaggio lungo, fatto di visite specialistiche, paure e sconforto.

«Verso i 15 anni ho sofferto di un disturbo alimentare che mi ha portato via il ciclo per 7 anni. Ho sempre avuto un rapporto un po’ controverso e un po’ sofferente nei confronti di questo tema» ci racconta, parlando proprio della sua paura di non trovare una soluzione. «Ho girato vari specialisti e le loro opinioni sulla mia amenorrea erano contrastanti: alcuni di loro sostenevano che non fosse un problema grave, altri invece tentavano ogni tipo di cura per cercare di sbloccare questa situazione.»

Le cure

In questi sette anni, Julia prova diverse cure, tra cui quelle ormonali nella speranza di “sbloccare” la sua situazione. Scopre quindi di non avere una semplice amenorrea, ma la particolare amenorrea ipotalamica, quindi non derivante da problemi ormonali.

L’amenorrea per Julia non significava solo un’assenza fisica, ma molto di più. La paura di non poter mai essere madre si insinuava nella sua mente, mese dopo mese. «Per anni, vivere senza ciclo significava convivere con la paura di essere sterile. I medici rafforzavano questa convinzione, dicendomi che la mia possibilità di avere figli era incerta.»

Questo pensiero ha portato a riflettere intensamente sul concetto di maternità. «Non ho mai avuto un istinto materno a dire la verità, ma probabilmente più per paura di poter dare ai miei figli le stesse mancanze che ho avuto io.»

La rinascita e la possibilità di scelta

Da Marzo di quest’anno per Julia è iniziata una nuova fase della sua vita. Finalmente dopo 7 anni le ritorna il ciclo mestruale e la sua visione cambia.

«La sensazione principale che ho provato e che continuo a provare tutt’ora è di estrema gioia, quasi incredulità. Ho sempre pensato che sarei stata sterile, o meglio, questo è quello che tanti medici mi hanno sempre detto.» ci racconta, dopo che finalmente ha ritrovato se stessa. Perché sì, ad oggi Julia si sente completa come non si sentiva da anni. «Sapere che ora ho la possibilità di scegliere se avere figli o meno mi fa sentire una donna libera.»

«Il ciclo mi ha ridato una carica vitale che avevo decisamente perso: mi sentivo perennemente “spenta” (poca energia, ndr.), di malumore. Nonostante io sia una persona solare avevo perso un po’ della mia energia. Oggi con il ritorno del ciclo mi sento nuovamente in controllo del mio corpo, semplicemente più viva.»

La testimonianza di Sally, la felicità di avere il ciclo

amenorrea, sfatiamo i tabù sul ciclo mestruale
Sally di accountciclo

A differenza delle coetanee per Sally il menarca non arriva “puntuale”, sempre se di tempo giusto si possa parlare. Sentirsi sola e confusa era una condizione normale per lei, esclusa dai discorsi “tra ragazze”. Una giovane donna così piena di domande e dubbi, ma senza risposta.

«Non è stato facile. Mi sentivo confusa e sola, senza sapere a chi rivolgermi per avere informazioni accurate e rassicurazioni», ci racconta. A 17 anni, poi, arriva finalmente il primo ciclo mestruale.

«Quando finalmente ho avuto il mio primo ciclo, è stato come un sollievo. Era la conferma che il mio corpo stava funzionando come dovrebbe, che tutto andava bene. Mi sono sentita finalmente “normale”, parte di quel gruppo di donne che condividono un’esperienza così fondamentale della vita femminile.»

Ed è proprio da qui che, per Sally, nasce la sua voglia di sensibilizzare, di parlarne attraverso i social. Essere, per le giovani donne, quello che lei non ha avuto, una guida, un qualcuno che potesse rispondere alle domande. Ad oggi la sua community conta oltre 600 mila persone, verso le quali cerca di essere sempre di conforto. Anche solo dire “non sei sola, tutto andrà bene“.

Ed è proprio quello che ci dice: «Ecco perché sono qui oggi, a raccontare la mia storia. Perché so che non sono l’unica ad aver vissuto questa esperienza. So che ci sono tante ragazze che, come me, si sentono sole e confuse. E voglio dire loro che va bene, che c’è speranza e che il nostro corpo ha i suoi tempi.»


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