Al di là dei sogni: l’amore oltre la morte

Un viaggio tra l'epopea dantesca e il mito di Orfeo ed Euridice

di Nina D'Amato
8 Min.

Al di là dei sogni, un riadattamento moderno della favola di Orfeo ed Euridice. Un viaggio nell’epopea dantesca che vede come sfondo ambientazioni oniriche ispirate a dipinti espressionisti e surrealisti. L’opera ha radici nel romanzo di Richard Matheson il cui titolo prende il nome da un verso di Shakespeare. È una favola i cui temi centrali sono le tre astrazioni che collegano ogni singola cosa: amore, tempo e morte.

Un fantasy drammatico del 1998 con la regia delicata di Vincent Ward e la commuovente interpretazione di Robin Williams e Annabella Sciorra. Il film fu candidato a due Oscar nel 1999 vincendo la categoria Miglior Effetti Speciali.

Al di là dei sogni… e della morte

al di là dei sogni
© Al di là dei sogni – Chris Nielsen (Robin Williams) ed Annie (Annabella Sciorra)

Una pellicola onirica che racconta la storia drammatica e travolgente di Chris Nielsen, un brillante neurologo, e di sua moglie Annie, una talentuosa pittrice. Colpiti da una tragedia dopo l’altra, dapprima la morte dei due figli in seguito quella di Chris. L’amore che unisce i due è imprescindibile: nulla, neanche l’aldilà può separarli.

Chris muore in un incidente e raggiunge il paradiso che la sua fantasia ha ambientato in uno dei meravigliosi dipinti di Annie. D’altro canto, Annie, devastata dal dolore della perdita pone fine alla sua vita, ma a differenza di suo marito finirà negli inferi. Non potendo immaginare di vivere senza sua moglie, per raggiungerla, Chris si avventura in un fantasmagorico e coloratissimo viaggio guidato da un angelo molto particolare.

al di là dei sogni
© Al di là dei sogni – Vincent Ward 1998

Rappresentare l’al di là è un’esperienza non facile, Vincent Ward ha voluto farlo così, inserendo il personaggio di Chris in un personalissimo paradiso che porta strascichi della vita terrena. Infatti il protagonista si ritrova immerso in uno dei dipinti di Annie. L’arte che lo circonda richiama quadri di stampo surrealista ed espressionista.

La scenografia è suggestiva. Le scene iniziali di introduzione al paradiso sembrano svolgersi in un’opera di William Turner, altre in un’opera di Dalì. Un susseguirsi di arte che ci da la sensazione di vivere in un museo interattivo e di passeggiare con il protagonista nei nostri dipinti preferita.

Una pellicola ricca di simbolismi e una palette cromatica che esprime perfettamente i luoghi e gli stati d’animo che si vivono durante la traversata nell’universo dantesco nell’al di là. La fotografia rende vivide e reali le sensazioni. Si passa da un paradiso delineato dalle pennellate precise e sgargianti di Annie ai colori aridi e cupi dell’inferno. Tutto questo rende il film un’opera visiva di grande spessore tanto da aggiudicarsi l’oscar ai Migliori Effetti Speciali.

Il pensiero è reale, la materia è illusione. Ironia della sorte, eh?

dal film Al di là dei sogni

Come Orfeo con la sua Euridice così Chris per Annie

al di là dei sogni
© Al di là dei sogni – Vincent Ward 1998

Può un’amore essere così forte da sopravvivere anche oltre morte? Annie e Chris sono due anime gemelle destinate a rincorrersi e ad amarsi anche quando a dividerli c’è l’Inferno. Annie rinuncia alla vita sopraffatta dal dolore, spinta ad un gesto folle, lei soltanto si ritrova rinchiusa nella casa che tanto amava, ma che adesso la imprigiona, lontano dagli affetti e dai ricordi nei meandri degli inferi. Quando Chris apprenderà la notizia della morte della sua amata inizierà un viaggio negli inferi per raggiungerla, proprio come Orfeo sfidò l’Ade per raggiungere la sua Euridice.

Fra un minuto non saprò più chi sei e tu non saprai più chi sono io. Ma saremo insieme. Come deve essere. La gente buona finisce all’inferno, perché non è capace di perdonarsi. Io so di non riuscirci, ma riesco a perdonare te.

dal film Al di là dei sogni

Se l’amore è ciò che muove i fili di questo dramma capace di toccare temi quali il suicidio, la morte, l’elaborazione del lutto e il dolore, non si può dire lo stesso della sceneggiatura che pare essere una nota stonata in un film che rasenta il capolavoro. Il riadattamento dal libro, infatti, risulta eccessivamente sbrigativo. Il passaggio da Paradiso ad Inferno appare poco chiaro, alcuni dialoghi tra Chris e la sua guida stonano quasi con la profondità del messaggio del film in quanto risultano sterili.

Un sogno ad occhi aperti

Un film che si fa carico di molti spunti di riflessione. Chris durante il suo viaggio incontrerà persone e visiterà luoghi che hanno segnato maggiormente la sua vita terrena. Un originale e surreale modo di raccontare come l’anima sopravvive al corpo ed essa continui a vivere anche dopo la morte. Al di là dei sogni è un viaggio nella coscienza del protagonista, Vincent Ward ci guida, come Virgilio con Dante, in una riflessione sull’importanza della vita.

L’inferno, infatti, altro non è che che un luogo nella nostra mente in cui albergano momenti difficili, paure ed esperienze insostenibili dove sembra non esserci spazio per i ricordi felici. Per questa ragione Chris si ritroverà a dover ricordare ad Annie del loro amore nel tentativo di salvarla dall’oblio.

© Al di là dei sogni – Vincent Ward 1998

La pellicola è intrisa di dolore e romanticismo. L’amore viscerale dei due permetterà a Chris di recuperare la sua amata dalla perdizione, l’incontro di due anime pronte ad inseguirsi e amarsi nella vita e nella morte, disposti a cercarsi anche in un’altra vita. L’interpretazione emozionante, leggera e carica di istrionismo di Robin Williams esalta maggiormente l’opera conferendo una maggiore leggerezza al forte carico emotivo dei temi trattati.

La gente spesso definisce impossibili cose che semplicemente non ha mai visto

Dal film Al di là dei sogni

In conclusione

Un film struggente che offre uno spunto di riflessione filosofico-religioso molto importante. Morire per rinascere e amarsi ancora, un film che commuove, illude e offre un viaggio tra letteratura, arte e psicologia. Una pellicola visionaria, ricca di un sentimentalismo capace di permeare l’anima e restare nell’immaginario. Seppur pecchi a livello tecnico è un film che ha accompagnato la mia infanzia diventando il mio comfort movie. Senz’altro una delle più belle interpretazioni di Robin Williams, una visione che consiglio a tutti.

Scritto da Nina D’Amato


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Articoli Correlati