Dall’Atlantico al Pacifico, il punto della settimana che si sta per concludere. Il mondo dal 31 luglio al 6 agosto 2023.
Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. Giappone, Gran Bretagna e Uganda, che è successo fuori dai confini nazionali? Ecco il punto della settimana!
Giappone: a Hiroshima si commemorano i bombardamenti atomici

111 rappresentanti dei Paesi di tutto il mondo e dell’Unione Europea si sono recati a Hiroshima, in Giappone, per commemorare l’anniversario dei bombardamenti. Il 6 agosto 1945, infatti, la prima bomba atomica della storia veniva sganciata sulla città di Hiroshima. Tre giorni dopo, invece, ad essere colpita fu Nagasaki. La stima delle vittime si aggira tra i 150 e i 220 mila civili.
78 anni dopo i bombardamenti, che portarono alla definitiva fine della Seconda guerra mondiale, i leader mondiali si ritrovano a Hiroshima per commemorare un evento così tragico e importante della storia umana. Quello di quest’anno è il numero di rappresentanti presenti mai registrato finora, tra i quali mancano però Russia e Bielorussia, entrambe escluse a causa del conflitto in Ucraina.
Hiroshima ha ospitato, a maggio 2023, il vertice del G7. Durante il vertice si è discusso proprio delle armi nucleari e del pericolo che rappresentano per l’umanità, soprattutto in considerazione degli eventi internazionali che si stanno vivendo in questi anni. Il sindaco di Hiroshima Matsui ha infatti ribadito l’importanza del vertice di maggio, auspicando a future “misure concrete per allontanarci dall’attuale pericolo e incamminarsi verso il nostro mondo ideale”.
Gran Bretagna: le esercitazioni nelle Falkland fanno infuriare Buenos Aires

Le esercitazioni che la Gran Bretagna ha iniziato nelle isole Falkland (conosciute anche come Malvinas) hanno dato non poco fastidio all’Argentina. Buenos Aires ha infatti protestato sulle esercitazioni “Cape Bayonet” in corso, che coinvolgono diversi militari britannici.
A detta dell’Argentina è un’ulteriore dimostrazione di forza di Londra, la quale sembra non voler rispettare le numerose risoluzioni ONU che invitano le due parti a trovare una soluzione pacifica alla controversia.
La violazione, secondo Buenos Aires, è della Risoluzione 31/49, che esorta all’astensione da decisioni unilaterali sulle modifiche della situazione dell’arcipelago durante negoziati in corso.
Uganda: scaduto l’accordo con l’ONU, non riapre l’ufficio per i diritti umani

Dopo 18 anni chiude l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani in Uganda, la quale non ha rinnovato l’accordo stipulato. Il governo ugandese non ha infatti rinnovato l’intesa con le Nazioni Unite, portando di fatto l’ufficio a chiudere la propria attività.
Il capo della delegazione, in una nota, ha annunciato con rammarico la decisione. L’ufficio aveva infatti aiutato moltissime persone di ceti sociali differenti, nonché migliorato il rapporto con le istituzioni governativa e la promozione dei diritti umani della società ugandese.
La chiusura dell’Ufficio avviene pochi anni prima delle elezioni del 2026, verso le quali l’Uganda si sta avviando con un’ “ostilità politica ostile” alla difesa dei diritti umani. Questo è uno dei punti che Türk, capo delegazione, ha elencato nell’annuncio della chiusura dell’Ufficio.
Fonti: ANSA, ABC, Al Jazeera, Euronews, Adnkronos
Scritto da Emanuele Lo Giudice
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