30 aprile, il punto della settimana: cos’è successo nel mondo?

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Dall’Atlantico al Pacifico, il punto della settimana che si sta per concludere. Il mondo dal 24 al 30 aprile 2023.

Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. Afghanistan, Corea del Nord e Stati Uniti, che è successo fuori dai confini nazionali? Ecco il punto della settimana!

Afghanistan: donne in piazza e i “grandi” a Doha, previsto il riconoscimento dei talebani?

Guterres, il Segretario generale delle Nazioni Unite, e funzionari ONU sono arrivati Qatar nelle ultime ore. Il 1 maggio si apriranno a Doha, capitale del paese, le riunioni con gli inviati speciali per l’Afghanistan riguardo il governo talebano. Per l’ONU la missione in Afghanistan si complica sempre di più, anche considerando il divieto per le ragazze di andare a scuola e per le donne di lavorare, anche se appartenenti alle Nazioni Unite.

Le riunione che partirà il 1 maggio, tenuta in una località segreta, riunirà 25 paesi, tra i quali i talebani non figurano. Delle donne ieri a Kabul hanno manifestato contro la possibilità che il governo dei talebani possa essere riconosciuto a livello internazionale. Le Nazioni Unite hanno sostenuto che tale questione sia “fuori discussione”, respingendo qualsiasi ipotesi che i talebani possano essere riconosciuti.

Agli occhi dei talebani non è rilevante nemmeno la risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza ONU del 27 aprile, il quale condanna all’unanimità dei membri le azioni limitative attuate dal governo talebano nei confronti delle donne. Il Ministro degli Esteri afghano ha rigettato la risoluzione, essendo la questione “interna al paese”.

Corea del Nord: la tensione con l’asse Washington-Seul si intensifica

“Un rimbambito” avrebbe apostrofato la sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un riferendosi al Presidente degli Stati Uniti Biden. Kim Yo-jong si è scagliata contro Washington dopo una conferenza stampa congiunta USA Corea del Sud, durante la quale Biden avrebbe sostenuto che un attacco nucleare da parte di Pyongyang avrebbe significato la “fine del suo regime”.

L’attacco (a parole) delle istituzioni nordcoreano non si è fatto attendere che, nel quadro di tensione che connota la regione, non fa altro che rendere più precaria la situazione. Secondo la Corea del Nord la retorica americana è “minacciosa”.

Stati Uniti: sottomarino diretto in Corea del Sud

Dopo decenni in cui non accadeva, un sottomarino statunitense visiterà la Corea del Sud. La visita in questione rientra nel quadro della politica di deterrenza attuata nei confronti di Pyongyang, con cui la tensione ormai è sempre più tesa.

Quelle dei sottomarini nucleari erano visite frequenti negli anni ’70-’80, ma non negli ultimi decenni. Dopo trent’anni, invece, questi torneranno nelle acque sudcoreane per “scoraggiare” il regime nordcoreano.

A svelarlo un dirigente americano, il quale non ha specificato altro se non che si sta tornando a tecniche usate nei momenti di culmine della Guerra Fredda.

Fonti: ANSA, Il Post, Il Fatto Quotidiano, Euronews.com

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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