Dall’Atlantico al Pacifico, il punto della settimana che si sta per concludere. Il mondo dal 21 al 27 agosto 2023.
Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. Stati Uniti, Ecuador e Niger, che è successo fuori dai confini nazionali? Ecco il punto della settimana!
Stati Uniti: declassificati altri documenti sul rovesciamento di Allende

Era l’11 settembre 1973 e in Cile si compiva un violento rovesciamento governativo, culminato con la morte di Salvador Allende, allora Presidente. Sul caso Allende sono stati fatti numerosi studi, i quali concordano sull’effettivo coinvolgimento degli Stati Uniti nella sua caduta, soprattutto di natura economica. Agli Stati Uniti, infatti, in piena guerra fredda, non conveniva perdere un altro paese del proprio blocco, così come successo a Cuba con Fidel Castro.
Ad oggi, il governo americano ha declassificato ulteriori documenti riguardanti i giorni che precedettero quell’11 settembre, aggiungendoli a quelli già di dominio pubblico presenti sul sito del Dipartimento di Stato Americano. A parlarne anche l’ambasciata americana con sede a Santiago, la quale ha fatto sapere che la decisione di declassificare i documenti auspica ad un’intensificazione dei rapporti tra i due paesi. Certo il tempo per le declassificazioni è lungo, essendo un processo che tocca più agenzie e che deve essere completato in modo giusto per evitare danni alla sicurezza nazionale.
Ecuador: referendum passato, e ora?

Il 20 agosto, tramite referendum, la popolazione ecuadoriana ha deciso per lo stop alle trivellazioni nei territori abitate da tribù incontattate. Lo stop interessa il Parco Nazionale Yasuní, nella foresta amazzonica.
Con quasi il 60% dei voti favorevoli, il gruppo ambientalista ha registrato il suo massimo successo. Inizialmente il governo ecuadoriano ha sostenuto di voler impugnare il referendum, salvo poi ritrattare considerandolo valido. Santos, il Ministro dell’Energia, ha infatti detto che lo rispetterà. Il ritiro delle attività concernenti sarà “progressivo e ordinato”.
Niger: tra ultimatum e instabilità

Continua a crescere l’insicurezza in Niger, dove a Niamey alcuni ambasciatori hanno ricevuto l’ultimatum di abbandonare il paese. Primo tra i tanti l’ambasciatore francese Itte, il quale avrebbe l’obbligo di lasciare il paese entro 48 ore. Così sembrerebbe sia successo anche agli ambasciatori di Germania e Stati Uniti, sebbene il Dipartimento di Stato americano abbia inizialmente smentito la questione.
La Francia ha comunque rigettato l’ultimatum, sostenendo che i golpisti non hanno la legittimità per mandare via dal paese l’ambasciatore.
Nel frattempo l’ECOWAS continua con tentativi diplomatici di risolvere la situazione, sebbene i venti di guerra sembrino intensificarsi tra i Paesi della regione, che sembrano sempre più vicini a varcare il confine.
Fonti: ANSA, Il Post, Al Jazeera, CNN, US Department of State
Scritto da Emanuele Lo Giudice
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