L’Italia è libera dal nazifascismo! Il 25 aprile ricorre l’anniversario della liberazione d’Italia, ma cosa successe quel giorno? Ecco i fatti che cambiarono la storia della penisola!

È il 25 aprile 1945 e gli alleati hanno ormai superato il Po … le sorti della seconda guerra mondiale sono ormai segnate e, così, anche quelle dell’Italia. Cominciata la ritirata dei tedeschi e dei “repubblichini” di Salò, Pertini parlò alla radio “Milano libera”, proclamando uno sciopero generale in città.
“Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire”.
Quella sera Mussolini avrebbe lasciato Milano, scappando verso Como.
Quella del 25 aprile è una data simbolica, la lotta non terminò esattamente quel giorno, ma durò fino agli inizi di maggio. La data odierna rappresenta in ogni caso l’inizio della ritirata degli “oppressori”, costretti a indietreggiare dopo lo sfondamento della Linea Gotica da parte degli alleati.
La resistenza, che ruolo nel 25 aprile?

Con “Resistenza” o “resistenza partigiana” si intende una serie di movimenti e azioni politiche che si sono susseguite in Italia dall’armistizio fino al 1945. L’8 settembre Badoglio proclamò all’Italia la firma dell’armistizio, avvenuta in realtà il giorno 3 dello stesso mese ma mantenuta segreta. L’Italia avrebbe continuato a rimanere in guerra, disimpegnandosi però dall’alleanza con la Germania e dando vita alla definitiva guerra di liberazione italiana. La Germania diede il via all’Operazione Achse (Asse), già prevista nel caso di un’eventuale uscita della penisola dalla guerra, la quale spinse parte delle istituzioni del Regno a Brindisi e portò alla macchia una moltitudine di uomini. Questi andarono a formare le future bande protagoniste della resistenza.
Un ruolo centrale nella Resistenza lo giocò il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), formato a Roma l’indomani dell’armistizio. Il movimento raccoglieva molteplici orientamenti politici, tutti uniti nella lotto al nazifascismo. Socialisti, monarchici, anarchici, cattolici, repubblicani, democristiani, liberali e comunisti combatterono per quasi 20 mesi, culminando nell’insurrezione generale proprio il 25 aprile.
Nel 1970, Sandro Pertini riprese le parole pronunciate nel 1945 e sostenne che “senza la Resistenza la nostra Patria sarebbe stata maggiormente umiliata”. Non ci sarebbe stata la Costituzione, né la Repubblica, ribadì Pertini.
Festa nazionale
Fu solo nel 1949 che la giornata del 25 aprile, proclamata già festa nazionale tre anni prima, venne definitivamente ufficializzata. Quel giorno veniva messo il definitivo punto a due anni di intensi combattimenti, che avevano connotato quella che tanti definiscono “guerra civile”. Il 29 aprile 1945, finiti ufficialmente gli atti ostili (alcuni combattimenti comunque persistettero) ed esposto il cadavere di Mussolini a Piazzale Loreto, si concluse definitivamente il ventennio fascista in Italia.
La penisola si avviò verso la ripresa democratica, mettendo in discussione l’assetto istituzionale e la propria forma di Stato. Alla giornata del 25 aprile si lega infatti quella del 2 giugno, ricorrenza del referendum che nel 1946 sancì la nascita della Repubblica. Il Regno d’Italia era ormai un ricordo passato, l’Italia libera diventava allora un qualcosa di nuovo … la nascita della Repubblica Italiana venne proclamata il 18 giugno dello stesso anno.
Come concluse il Presidente della Repubblica Mattarella il proprio discorso nel 2021: “Quel ricordo è il cemento che tiene insieme la nostra comunità. Viva il 25 aprile, Viva la Repubblica, Viva l’Italia!”
Fonti: ANSA, Focus, Ministero della Difesa, Portale storico della Presidenza della Repubblica.
Scritto da Emanuele Lo Giudice
Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.