Dall’Atlantico al Pacifico, il punto della settimana che si sta per concludere. Il mondo dall’11 al 17 settembre 2023.
Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. Iran, Mali e Tuvalu, che è successo fuori dai confini nazionali? Ecco il punto della settimana!
Iran: si riaccendono le proteste all’anniversario dell’uccisioni di Mahsa Amini

Mahsa Day, così i manifestanti nominano l’anniversario dell’uccisione di Mahsa Amini, che lo scorso anno ha dato il via ad un’ondata di proteste in tutto il Paese. Nel giorno dell’anniversario la città dove viveva Mahsa è stata militarizzata, così come il cimitero in cui riposa, presieduto dalle forze di sicurezza. Nel Mahsa Day globale (16 settembre), diverse città del mondo hanno visto manifestanti riversarsi per le strade, in segno di rispetto e omaggio alla ragazza morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale.
Nell’anniversario della morte della ragazza, i Pasdaran hanno presidiato intere città, onde evitare proteste e manifestazioni. Le autorità cercano di intimidire i manifestanti, nei confronti dei quali hanno ormai da un anno iniziato una pesante repressione. Il padre della ragazza è stato arrestato e posto ai domiciliari nelle ore precedenti all’anniversario. La motivazione parrebbe quella di evitare che organizzasse cerimonie o raduni in ricordo della figlia.
La protesta scoppiata nel settembre 2022 è la più ampia e violenta dalla rivoluzione khomeinista del 1979 … che l’Iran sia sull’orlo di una definitiva nuova rivoluzione?
Mali: firmata alleanza militare

A Bamako, capitale del Mali, le delegazioni di Burkina Faso, Mali e Niger hanno firmato un’alleanza militare. Si tratta della “Carta Liptako-Gourma”, che dà vita all’AES, ossia l’allenaza degli Stati del Sahel. La Carta mira alla difesa collettiva e ad un’assistenza reciproca in caso di attacco, come si pensa possa accadere da quando in Niger Bazoum è stato rovesciato da un colpo di Stato. Il Ministro degli Esteri del Mali, oltre ad introdurre l’alleanza come combinazione di sforzi economico-militari, ne ha anche parato come “contrasto al terrorismo nei tre Paesi”. La regione Liptako-Gourma è stata infatti soggetta a numerosi attacchi jihadisti negli ultimi anni.
Nel frattempo l’ECOWAS mantiene la sua posizione ferma, che prevede la restaurazione dell’ordine costituzionale in Niger così come lo era prima del Colpo di Stato militare.
Tuvalu: davanti la Corte di Amburgo

Il Primo Ministro Natano (Tuvalu) e il Primo Ministro Browne (Antigua e Barbuda) sono comparsi alle udienze del Tribunale internazionale del Mare, con sede ad Amburgo. I due Paesi risultano infatti tra le nazioni insulari che stanno cercando di contrastare gli impatti dell’innalzamento del livello del mare.
Il Tribunale valuterà se le emissioni si carbonio assorbite dall’Oceano possano essere considerate inquinamento e, di conseguenza, decidere i doveri dei Paesi nella protezione dell’habitat marino. Tuvalu e Vanuatu, per esempio, rischiano di rimanere sommersi a causa dell’innalzamento delle acque entro la fine di questo secolo.
Il Tribunale emetterà un parere non vincolante (consultivo), ma che avrà comunque importanza a livello internazionale sulla materia riguardante il cambiamento climatico.
Scritto da Emanuele Lo Giudice
Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella “Contatti” del sito l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.